Nello scorso weekend Emily e Pietro, del circolo di Lecco, hanno partecipato a #classedem, la scuola di formazione organizzata dal Partito Democratico. Emily ha voluto condividere con tutti noi la sua esperienza.
8 febbraio 2016. Oggi mi sono svegliata felice, profondamente illuminata dall’esperienza che sto vivendo.
“Il bello della politica sono le parole che si incrociano e che ti cambiano…”
In questi primi due giorni di #classedem ho ascoltato le parole di un Partito Democratico unito: tante personalità diverse tra loro che hanno dato il meglio di sé, mettendo da parte le discrepanze del passato, per offrirci la loro esperienza, passarci il testimone per integrare la loro saggezza con il nostro entusiasmo e la nostra motivazione. Guardando con fiducia e speranza all’orizzonte, nel nome di un concetto di politica nel suo significato più umano, che nasce dalla passione per la vita. Walter Veltroni ha ricordato a tutti noi la vera natura della politica (dal greco “polis”, città) in quanto espressione concreta e sociale delle nostre idee in relazione con gli altri e con il mondo che ci circonda: un concetto nobile, che raccoglie in sé coscienza, responsabilità, lungimiranza ed ETICA. Un messaggio aperto a chiunque lo voglia cogliere e riportare nella propria vita, nelle proprie azioni. L’identità della democrazia viene molto prima della definizione di un qualunque partito, che spesso ricade solo nella forma, nella burocrazia, nell’alibi del correntismo e non nei contenuti. La politica dà senso alla vita, è qualcosa di fondante, genuino, primigenio, naturale.
Eppure perché in questi tempi la politica sembra così lontana dalla gente, così sofisticata, imperscrutabile? Come mai nella sua degenerazione la politica viene conosciuta, imparata e messa in atto come una pratica elitaria, che si perde nel presenzialismo, nella ricerca di un potere individuale fine a se stesso, nel bisogno di immediatezza che porta solo alla superficialità?
Le lezioni a cui ho assistito hanno risvegliato valori universali di civiltà, intellettualmente laici, che uniscono e che ognuno di noi è chiamato a cogliere per rivedersi all’interno di un disegno collettivo di partecipazione, oltre i partiti politici e le ideologie.
La politica appartiene alla gente (e la gente, a fronte dell’indifferenza, ha il dovere di rivendicarla), a noi tutti, è una vocazione maggioritaria: ci riguarda nella vita di ogni giorno e ci fa desiderare di migliorare insieme la nostra realtà, che sia ristretta o più estesa.
Ogni volta che incontrerò qualcuno che ha perso la fiducia nella politica cercherò di aiutarlo a non sentirsi solo, mi impegnerò per ricordargli il senso e la forza della sua collaborazione, perché la storia non è mai inevitabile, ma cambia solo quando gli uomini si associano e condividono valori.